Com’è l’esperienza Disneyland Paris senza glutine?
Può un bimbo celiaco essere felice e soddisfatto del viaggio nel mondo di Topolino, di Paperino, delle principesse e dei personaggi dei più famosi film d’animazione?
Me lo sono chiesto tante volte in questi anni, quando leggevo numerosi racconti di viaggio sul Parco di Topolino e su Parigi in generale.
In base alle diverse regole sulle etichette, ad esempio (poiché in Francia è piuttosto raro trovare la dicitura SANS GLUTEN in etichetta; se l’ingrediente da evitare non compare nella composizione del prodotto, per loro è idoneo al consumo), alla scarsa informazione dei ristoratori e alle caratteristiche della cucina francese (particolarmente ricca di salse – in cui può essere usata farina per addensare – in tutte le preparazioni), già ipotizzavo che avremmo avuto difficoltà a far mangiare la mia piccola celiaca.
Quando è arrivato il momento di organizzare il nostro viaggio nella Ville Lumiere e ai Parchi Disney, in prima battuta avevamo valutato il soggiorno in uno degli hotel del parco. L’agenzia viaggi che avevamo interpellato, ci aveva garantito solo il menù Natama, sia per me che per mia figlia. Si tratta di un menù specifico per chi soffre di intolleranze e allergie alimentari, con piatti imbustati e scaldati al momento per garantirne l’idoneità e disponibile in alcuni ristoranti del parco come da elenco allegato.
Inutile dirvi che ad una giovane celiaca pre-adolescente (ora la mia baby-ballerina ha dieci anni), un menù con tanti, TROPPI SENZA non stava bene…
Abbiamo scelto allora una vacanza più libera, soggiornando in un carinissimo appartamento a Serris, vicino al centro commerciale Val D’Europe, con angolo cottura, prenotato tramite AirB&B.
Grazie alla grande quantità di prodotti senza glutine presenti nel supermercato Auchan, siamo riusciti ad organizzare per tutti e tre i giorni di permanenza il pranzo a sacco da portarci dietro.
Nelle due serate di permanenza abbiamo cenato una volta all’Hard Rock Cafè all’esterno dei Parchi Disney ed una volta in un locale bio e vegetariano all’interno del centro commerciale.
L’Hard Rock Cafè dispone di un menù specifico senza glutine, con molte opzioni. Noi abbiamo assaggiato l’hamburger con patatine. Potreste eccepire che i prezzi siano un pò altini, ma sul posto vi assicuro che si allineano perfettamente a tutti gli altri!
Nel parco, ai chioschetti di caramelle, mele candite, popcorn e dolcetti nulla è garantito senza glutine. Ho però intravisto il chioschetto dei gelati Grom e i gelati dovrebbero essere tutti idonei, come in Italia.
La nostra pausa dolce durante la giornata l’abbiamo fatta da Starbucks, che posizionato subito fuori dai parchi (vicino all’Hard Rock Cafè), offre dei sandwich gluten-free e tante bevande con caffè e non, acquistabili previa consultazione della carta degli allergeni. L’ho trovata molto chiara ed esaustiva. Il frappuccino con panna poi era buonissimo!
All’interno del parco ho intravisto un chioschetto di gelati Miko (il marchio algida si chiama così in Francia) con poche referenze, ma tra queste il Magnum alle mandorle era senza glutine, con scritta sull’involucro (nulla invece sull’espositore!)
Bilancio della vacanza? Buono! A parte le file per le attrazioni e qualche temporale che ci ha sorpreso mentre andavamo sui tappeti volanti o sulle montagne russe in stile Far West, nulla ha rovinato la nostra vacanza. Il cibo non è stato al centro dei nostri pensieri, ed anche i bimbi hanno apprezzato lo scenario da fiaba, accontentandosi di un panino e una bibita a pranzo.
Disneyland Paris passa l’esame della mia piccola celiaca? Certo! Non c’è fame che tenga quando vedi ad un passo Aurora o Cenerentola, Topolino o il Genio di Aladin. Ed è così che dovrebbe essere ogni esperienza di viaggio. Finalizzata alla conoscenza, al piacere e al divertimento. Tempo per mangiare un buon piatto di pasta ci sarà a casa, quando si torna a casa con gli occhi pieni di magia e di esperienze da raccontare.
Elena
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