Cosa si fa dopo aver ottenuto la diagnosi di celiachia?
Sicuramente è fondamentale iniziare una dieta sana, bilanciata e senza glutine ma è altrettanto opportuno pianificare dei controlli periodici per poter monitorare il proprio stato di salute.
I follow up (così vengono chiamati questi controlli) sono necessari per capire se la dieta che stiamo seguendo è corretta. Questo controllo, utile in ogni momento ma fondamentale soprattutto all’inizio del nuovo percorso alimentare viene effettuato attraverso gli esami del sangue.
È consigliato pianificare i follow up subito dopo dopo 6 e 12 mesi dall’inizio della dieta. Successivamente basterà eseguirli ogni due d’anni attraverso il controllo dell’emocromo e degli anticorpi serici anti-transglutaminasi di classe IgA.
Sideremia e ferritinemia sono altri due esami che vanno effettuati al primo controllo e successivamente ripetuti solo se i valori risultano alterati, fino alla loro normalizzazione.
Quali altri esami sono necessari per escludere patologie associate alla celiachia?
Alcune patologie sono associate alla celiachia, tra queste le tireopatie, che colpiscono circa il 5% dei celiaci. Per questo motivo gli esami del TSH per la tiroide vanno fatti alla diagnosi e ripetuti ogni 3 anni se risultano negativi. Nel caso in cui i valori risultassero alterati, va istituita un’idonea terapia con l’endocrinologo di riferimento .
A causa del malassorbimento intestinale di calcio e vitamina D, causato dalle disfunzioni della mucosa intestinale del celiaco, il 40% circa dei soggetti celiaci soffre di osteoporosi. Un controllo periodico attraverso una MOC (mineralometria ossea computerizzata) per il controllo della densitometria ossea è quindi vivamente consigliato e dovrebbe essere eseguita dopo 18 mesi dall’inizio della dieta senza glutine.
Fonte: http://www.celiachia.it/public/bo/upload/aic%5Cdoc/GU%20191%202015.pdf
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