Vivere senza glutine si può?
Direi che nel mio caso si può e si deve. Nel paese della pasta e della pizza non dico che sia facile, badate bene, ma un pò di allenamento potrà aiutarvi a trovare delle valide alternative.
Molte volte mi trovo a riflettere sulla veemenza con cui in tanti difendono le scelte alimentari alternative (vegetariani, vegani, dieta paleo, crudisti e così via), e mi sono data una spiegazione per cui i celiaci non sono altrettanto “tosti” nel chiedere e pretendere di ricevere ovunque un pasto senza glutine.
La differenza sta nel fatto che un celiaco subisce una diagnosi. Il suo corpo subisce la distruzione progressiva dei villi intestinali. La sua quotidianità subisce una obbligatoria trasformazione.
Se subisci, non scegli: non è un fatto di scelta quindi, ma di necessità. E se ne hai voglia o no al tuo corpo non importa. La tua salute o quella di tuo figlio è la priorità. Ecco perchè a volte non sei così motivato, ma in ogni caso non devi mollare, non devi abbassare la guardia, non devi smettere di chiedere al cameriere se il piatto è senza glutine, a tua zia se ha utilizzato tutte le accortezze per non contaminare il timballo di riso, al sacerdote se può offriti per primo l’ostia durante la comunione.
Approccio morbido ma regole ferree, e ogni volta meglio una domanda in più che una in meno.
Per i prodotti le solite tre regole: ogni prodotto deve riportare la dicitura Senza Glutine , il marchio Spiga barrata o essere inserito in Prontuario AIC.
Elena