Alla diagnosi di celiachia, si può giungere in molti modi.
Si scopre in maniera più veloce quando a soffrirne è un bambino (sosprattutto a partire dallo svezzamento ai 3 anni di vita) quando vengono manifestati i sintomi tipici. Vomito e diarrea persistenti, addome gonfio e ritardo nella crescita sono i campanelli d’allarme per la manifestazione classica della celiachia.
Molto più complessa e subdola è spesso la diagnosi negli adulti. Molte volte giunge dopo lunghi anni trascorsi a curare sintomi fraintesi, e arriva per caso oppure come ultimo step di un lungo e estenuante calvario ospedaliero.
Quindi perché un soggetto venga diagnosticato celiaco è necessario che:
- Con un prelievo venga evidenziata la presenza di particolari e specifici anticorpi nel sangue (anticorpi Anti transglutaminasi anti-TG2 ed anticorpi anti endomisio Ema)
- Con una gastroscopia e relativa biopsia della mucosa del primo tratto dell’intestino venga evidenziata un’infiammazione con compromissione più o meno severa dei villi intestinali.
- Con un esame genetico venga accertata la presenza di una particolare predisposizione (indagine HLA con ricerca del gene predisponente DQ2 oppure DQ8). L’indagine HLA viene proposta nei casi dubbi (ad esempio esami positivi, biopsia dubbia) oppure in persone con familiarità di primo grado con un celiaco diagnosticato, oppure ancora con persone affette da altre malattie autoimmuni che spesso si associano alla celiachia (diabete tipo 1, tiroiditi autoimmuni, epatiti autoimmuni, ecc.).
E’ importante evidenziare che è entrato in vigore un nuovo approccio diagnostico proposto dalle linee guida pediatriche, per cui in un soggetto con sintomi suggestivi di celiachia, di un valore di anti-TG2 superiore 10 volte il limite, associato alla positività degli EMA (ottenuta su un altro campione di sangue) e alla compatibilità dell’HLA, permette la diagnosi di celiachia, senza fare la biopsia.
I tre approfondimenti devo essere eseguiti assolutamente prima di iniziare qualsiasi dieta priva di glutine pena la mancata evidenziazione dei danni alla mucosa del duodeno e l’impossibilità di una diagnosi certa.
Ottenuta la diagnosi, è necessario sottoporsi a controlli periodici (il cosiddetto follow up) per monitorare il proprio stato di salute? Si, è necessario seguire correttamente la dieta senza glutine e monitorare che venga seguita correttamente attraverso degli esami del sangue.
Vita sociale e celiachia spesso non sono un binomio vincente!La celiachia è una malattia multifattoriale, scatenata da una anomala ed esagerata risposta immunitaria dell’intestino all’assunzione del glutine.