Non ho capito quanto fosse bella Bologna finché non ho smesso di viverci. Forse per questo ci sono tornata ad abitare per un po’. Bologna non è famosa per essere una città a misura di celiaci, e in effetti non offre molto. Di ristoranti certificati AIC in centro ce n’è solo uno. Ma non mi sono persa d’animo e da quando sono arrivata mi sono messa a cercare ristoranti che conoscessero il problema dellaceliachia e che proponessero piatti senza glutine.
Ho organizzato per voi un food tour alternativo: un giro della città con cinque tappe culturali e cinque gastronomiche senza glutine.
- Colazione alla Pasticceria Fiordaliso
Sei appena sceso dal treno e vuoi una ciambella fresca o un pezzo di torta? Nella Caffetteria Pasticceria Fiordaliso c’è da arrivare a stomaco vuoto, e anche presto, perché le paste finiscono entro mezzogiorno. Per i ritardatari restano torte, tiramisù, crostatine di frutta e il menu pranzo, che comprende un ottimo pane fresco. Un consiglio? Prendete le mini-porzioni e assaggiate due o tre dolci, meritano!
Questo locale è certificato AIC.
- I segreti di San Petronio: la sfida al papa e Maometto in Chiesa
Conoscete sicuramente la Basilica di San Petronio, uno dei simboli di Bologna. E se vi dicessi che è stata consacrata solo nel 1954? Fu infatti costruita dalla città, chevoleva sfidare la fama di Roma costruendo una Chiesa più grande di San Pietro in Vaticano. Come risposta, il papa fece costruire il Palazzo dell’Archiginnasio al suo fianco, e la costruzione si fermò. In via dell’Archiginnasio, potete vedere la navata laterale tronca, con una finestra a metà.
In una delle cappelle interne inoltre, è raffigurato Maometto che brucia all’inferno. Un’immagine di cattivo gusto, specie di questi tempi, ma che ci dice molto sulla tolleranza dei nostri antenati. La cappella è a pagamento, ma vale la pena visitarla, per ricordare a noi stessi di rispettare il prossimo, se vogliamoche il prossimo rispetti noi.
Curiosità: San Petronio è la quinta Chiesa più grande del mondo.
- Una merenda nel bosco da Wood
Un locale con un’atmosfera naturale, luci soft e una meravigliosa parete di foglie. Wood ha aperto da pochi mesi, e ha una convenzione con una pasticceria che gli fornisce muffin, torte e biscotti freschi senza glutine, in mono porzioni sigillate con zero rischio di contaminazioni. Perfetto per aspettare che cali la pioggia, o per lavorare col computer sulle ginocchia seduti su un divano rosso, guardando la gente passare. Nelle giornate storte, Wood mi riconcilia con la mia città. – Questo locale non è certificato AIC.
- Il complesso di Chiese più bello d’Italia: Santo Stefano a Bologna
Se mi chiedessero come si fa ad innamorarsi di Bologna, consiglierei di fare un giro in piazza Santo Stefano la mattina. Le finestre dei palazzi nobiliari sono ancora addormentate, ma la vecchia Sala da Barba apre lentamente la saracinesca per accogliere qualche signore anziano con cappello e cappotto.
E poi il complesso delle Sette Chiese, che si stringono l’un l’altra come se avessero freddo. Dall’esterno ne sono visibili solo tre, altre tre sono andate distrutte, la quarta è nascosta all’interno, assieme alla ricostruzione del Sepolcro di Gerusalemme e ad un incantevole chiostro, in cui imbattersi in qualche studente di Architettura intento a disegnare.
- Pranzo tipico bolognese alla Capriata
Per un piatto di tagliatelle o di tortelloni senza glutine alla bolognese, La Capriata è la scelta migliore. Tirano loro la pasta a mano, così come fanno delle ottime crescentine senza glutine (lo gnocco fritto bolognese) da mangiare come antipasto assieme ai salumi emiliani. Lo so, questo food tour bolognese in una giornata vi farà prendere un paio di chili. Abbiate pazienza, ne vale la pena. Hanno anche un’ottima selezione di vini. – Questo locale è certificato AIC.
- Un Michelangelo nascosto a Bologna!
Quando l’ho scoperto ho strabuzzato gli occhi. A Bologna c’è una statua di Michelangelo, e nessuno lo sa. Si trova nella Basilica di San Domenico (è la terza Basilica citata del post, e ce ne sono ben dodici: si nota che Bologna era la seconda città dello Stato Vaticano?), a pochi passi dallo chic di via Farini e via D’Azeglio, in cui ammirare le vetrine sfavillanti in cui una volta si vestivano le signore della buona società.
- Gianni: la gelateria più famosa di Bologna e il gelato senza glutine e vegano
Gianni è una delle gelaterie più famose di Bologna, ma personalmente non mi è mai piaciuta granché. L’ho rivalutata quando ho scoperto l’intolleranza al lattosio, perché hanno una delle migliori selezioni di gelato senza glutine e vegano che abbia mai mangiato. Il gusto che mi ha convinto è stato Il Sole: ha la stessa consistenza e intensità della crema, il gusto di gelato che più mi manca.
- Una foto al fiume nascosto di Bologna
Chi viene a Bologna, anche solo per un giorno, non può esimersi dallo scattare una foto dalla finestrella di via Piella al fiume Reno, che scorre nascosto sotto le strade di Bologna concedendo qualche scorcio popolare commovente, come di una Venezia povera. Il fiume in questi anni è spesso secco, ma se voleste sentire il gorgoglio dell’acqua basta recarsi nella vicina via Capo di Lucca, dove scorre un canale rumorosissimo ma, ahimé, invisibile dalla strada.
- Il Museo più sottovalutato di Bologna (secondo me)
Se vi piace l’Arte, la Pinacoteca Nazionale di Bologna non dovete perdervela: i Fratelli Carracci e Guido Reni erano maestri famosi in tutta Europa, al pari di Giotto e Raffaello. Vi chiederete perché non siano famosi anche oggi, ma forse non è la domanda giusta. Meglio approfittare della loro bassa notorietà, per vedere un’opera grandiosa senza il fastidioso clic-clic di decine di macchine fotografiche.
- Cena nel Quadrilatero (che a Bologna non è della moda)
Il simbolo della cucina bolognese sono queste quattro vie, che traboccano di negozi tipici e di locali in cui assaggiare cibi locali e rivisitazioni gourmet. Purtroppo non ci sono locali certificati senza glutine in quest’area, ma posso darvi alcuni suggerimenti: una tartare da RoManzo al Mercato di Mezzo (sono confezionate in mono dosi, e se avvisate che siete celiaci ve la preparano lontano dal pane), un piatto di salumi da Simoni ma portatevi dei crackers perchè loro non ne hanno! Oppure una passeggiata da Pane Vino e San Daniele, una tipica osteria che serve taglieri di affettati e formaggi accompagnati da calici di vino. Hanno anche la birra e il pane senza glutine e stanno ovviamente attenti a preparare i taglieri evitando le contaminazioni. – Questi locali non sono certificati AIC.
Vi è venuta voglia di fare un giro gastronomico a Bologna? Avete qualche locale da consigliarmi e da consigliare ai nostri lettori per un tour di Bologna senza glutine ?
Elisa
Foto e testo: www.sonoallergica.it
Andrea Conidi dice
Grazie per i suggerimenti! Sono stati molto utili, specialmente l’indicazione de La Capriata…tortelli di zucca con guanciale croccante, ovviamente senza glutine, spettacolari!
Ai succitati locali comunque aggiungo: l’immancabile gelateria Grom e – sempre in pieno centro – RosaRose (http://www.rosarose.it/) questi ultimi fornitissimi per quanto riguarda i prodotti senza glutine (pasta fresca: lasagna e tagliatelle con ragú buonissime).
Per la pizza ci hanno parlato bene della Pizzeria Due Lune (fuori dal centro di Bologna), ma non abbiamo avuto tempo di testare…sará per la prossima volta!
ElePaneAmore dice
Grazie Andrea per i tuoi suggerimenti. Ci auguriamo possano essere utili per tutti i lettori di Paneamoreceliachia.
Marco dice
Finito casualmente sul tuo sito, devo dire che è stata una piacevole scoperta.
Tanto che sto pensando di organizzarci una mini vancanza di alcuni giorni seguendo il tuo tour!
Ti volevo solo chiedere, per gli alberghi, non sono riuscito a trovare suggerimenti. Ne conosci alcuni da suggerire non particolarmente cari, con magari colazione gluten-free compresa ?
Grazie in anticipo